- Per la canzone, vedere Ambarabà ci-circo-cò (Canzone).
Ambarabà ci-circo-cò è il 57° episodio della Stagione 2 della Melevisione, andato in onda giovedì 27 gennaio 2000 su Rai 3. Il tema della puntata è il circo.
Trama[]
Gli animali del circo[]
Tonio è nella sua casa e prende tre arance per tentare di fare il giocoliere. Lui afferma che gli è venuta voglia di provare guardando il bellissimo Libro del circo che possiede. Egli afferma che ha sempre sognato di diventare un artista del circo. Per esempio, Tonio desidererebbe essere un giocoliere, un cavallerizzo o un trapezista. Al folletto sarebbe piaciuto soprattutto fare il domatore: entrare quindi nel circo con le tigri e i leoni. Tuttavia, Tonio Cartonio non si fiderebbe di mettere la propria testa dentro la bocca del leone dato che l'animale ha delle fauci davvero grosse. Egli spiega che più di un secolo fa, il circo si chiamava "circo equestre" poiché c'erano solamente cavalieri e cavalli che facevano insieme degli esercizi incredibili. Dopo sono arrivati gli animali feroci e quelli più esotici, i quali arrivavano da tutte le zone del mondo. Il folletto bibitiere domanda al telespettatore se è già stato al circo. Tonio scommette che il bambino a casa ha visto: la donna cannone, il forzuto, sicuramente il pagliaccio e probabilmente anche l'elefante.
Il libro del circo[]
Successivamente, egli racconta che un tempo il circo era l'unico modo per conoscere gli animali come: leoni, zebre, tigri, coccodrilli e anche foche. Questo perché le persone non viaggiavano tanto e non c'erano i documentari sugli animali. Il telespettatore chiede a Tonio perché non va a liberare gli animali del circo. Il folletto afferma che loro sono nati proprio sotto il tendone del circo e non sarebbero più capaci di cacciare e procurarsi da mangiare come fanno gli animali della savana e della foresta. In sintesi, anche questi si possono definire degli artisti del circo. Tonio Cartonio conclude che gli piacerebbe fare almeno una magia.
Le piante della fata[]
Fata Gaia controlla di quanto sono cresciute le piante appena fuori della casa di Tonio. La mentuccia è cresciuta di ben due centimetri e la fata è soddisfatta. Mentre lei verifica la crescita della maggiorana, appare Jolly Cembalo in lacrime.
La disperazione di Jolly[]
Il buffone dice che è più infelice di un pesce fuor d'acqua. Jolly si asciuga le lacrime con un fazzoletto e lo strizza sui piedi della fata facendo cadere parecchia acqua! Fata Gaia rimprovera Jolly Cembalo, però quest'ultimo sottolinea che si tratta di lacrime, non di acqua. Poi, egli continua a piangere e si crede rovinato.
La fata gli domanda perché si dispera tanto. Cembalo risponde che si allena per la sera, quando gli serviranno tutte le lacrime che possiede. Quindi, Fata Gaia vuole sapere cosa accadrà alla sera di così tremendo. Lei aggiunge che le fate servono per aiutare. Il buffone non smette di piagnucolare e afferma di essere nelle mani della fata.
Il Torneo dei buffoni[]
Jolly Cembalo le chiede se ha sentito del Torneo dei buffoni che si terrà alla sera nella Reggia di Re Quercia. La fata annuisce ed è entusiasta visto che sono tutti invitati. Lei scaraventa dalla gioia il giullare ed è certa che si divertiranno moltissimo. Fata Gaia mostra che sul Giornale del Fantabosco vi è anche scritto che sono invitati buffoni e giocolieri da tutti i regni di fiaba, persino da quelli più lontani! Lei conclude dicendo che si tratterà di un torneo bellissimo. Jolly Cembalo non è d'accordo e pensa che sarà la sua rovina. Lui spiega che il bando del Torneo prevede che esclusivamente il buffone che vincerà la gara potrà rimanere alla Reggia di Re Quercia. Mentre gli altri buffoni dovranno andare nelle reggie vicine e lontane delle Terre di fiaba. Jolly è terrorizzato perché gli potrebbe capitare perfino la Rocca di Grifo Malvento. A queste parole la fata rincuora il giullare riferendogli che vincerà lui il torneo, è lui il migliore.
Fata Gaia evidenzia che Cembalo conosce mille indovinelli, duemila scherzi. Lei afferma che Jolly Cembalo non se ne deve andare dal Fantabosco. Il buffone chiarisce che non se ne vuole andare, però alla Reggia di Re Quercia tutti conoscono già tutti i suoi indovinelli, scherzi e i suoi cento modi di fare "Marameo". Poi, Jolly continua che lui non fa più ridere nessuno - quindi egli prosegue a piangere.
Il naso rosso[]
Fata Gaia gli suggerisce che ha solamente da rispolverare il suo vecchio repertorio oppure creare un nuovo personaggio. Così, la buona fata prende dalla sua borsetta un nasone rosso da pagliaccio e chiede al buffone di provarlo. Jolly lo mette al naso ed è esclama entusiasmante con il flauto in mano:
Ecco a voi l'unico irresistibile Jolly Cembalo!
- ― Jolly Cembalo
Immediatamente il giullare si rattrista poiché è convinto che non basterà un naso rosso per vincere il torneo.
Perciò, la fata recita la Filastrocca della Buona Sorte, che solitamente funziona, tuttavia al buffone cade nuovamente il naso rosso e lui si dispera. Al chiosco arriva anche Tonio che domanda loro come li ha trattati il vento. Il folletto si risponde da solo che dalle loro facce sembra sia passato il vento arruffa-capelli. Quindi, egli domanda loro cosa sia successo. Fata Gaia gli risponde che fortunatamente lui è arrivato visto che devono aiutare assolutamente Jolly Cembalo. Lei gli spiega che il giullare non sa cosa proporre al Torneo dei buffoni e se non vince deve lasciare il Fantabosco. Pertanto, Tonio Cartonio chiede a Cembalo se davvero abbia paura di perdere il torneo.
Il circo[]
Il buffone si inginocchia davanti al folletto aggiusta-guai e rivela che se non trova qualcosa di davvero esilarante, scintillante ed esaltante entro sera sarà finito, licenziato, o meglio: rovinato!
Tonio riflette un po' e poi esclama che faranno il circo! A queste parole la fata e il buffone rimangono meravigliati. Fata Gaia domanda al folletto bibitiere se sia sicuro che l'idea del circo funzionerà poiché Jolly Cembalo non potrà fare il circo da solo. Cartonio controbatte che lo aiuteranno loro, saranno in tanti e sarà un meraviglioso circo. Lupo Lucio sta per arrivare al chiosco con il suo bastone e sente che loro stanno parlando di circo.
Egli dichiara che gli è sempre piaciuto, soprattutto quando il leone mangia il domatore. Il lupo vuole sapere dove si farà questo circo. Tonio gli risponde che si terrà alla Reggia di Re Quercia alla sera, ma le prove le faranno subito lì al chiosco. Quindi, Lupo Lucio si siede e riferisce loro che batterà le mani.
Le prove[]
Tonio afferma che il loro circo sarà un po' matto. Egli dice a Fata Gaia che lei farà la ballerina sul filo. A queste parole, il lupo si mette a sghignazzare: secondo lui ci vuole un filo bello robusto. La fata lo zittisce e rivela che non sa ballare sul filo: cadrebbe e si farebbe anche male. Il folletto aggiusta-guai la rincuora spiegandole che è semplicissimo, basta allenarsi un poco. Tonio Cartonio presta alla fata l'ombrellino di pizzo di sua nonna, reperito dalla cantina. Poi, egli stende per terra la corda e domanda alla fata di provare. Lei soffre di vertigini, ma ci prova viste le sollecitazioni del folletto. Al primo tentativo lei cade tra le risate di Lupo Lucio che ha soffiato con la bocca purché cadesse.
Fata Gaia esclama che non ci riuscirà mai, però Tonio insiste di riprovarci e che è solo questione di allenamento.
Tonio dichiara che Jolly Cembalo farà il giocoliere e gli dice di lanciare in aria tre mele. Il buffone ammette che con tre mele è difficile, pertanto morsica una mela e lancia in aria le restanti due. Tonio dice che così non vale, quindi gliene porge un'altra, però non deve mangiarsela.
Lupo Lucio continua ad osservare ed esclama che non è un circo serio perché manca la parte più importante, quella più bella: quando il leone mangia il domatore, ovvero il leone e il domatore. Tonio decide che sarà lui il domatore e il lupo non ci crede. Poi, quest'ultimo aggiunge che lì al Fantabosco non ha visto nemmeno un leone, anzi nemmeno mezzo! Il folletto annuisce, però controbatte che vi sono lupi, anzi un lupo che un po' di allenamento potrebbe imparare a ruggire e a saltare nel cerchio di fuoco. Lupo Lucio chiede al folletto Tonio se gli siano andati i pinoli in testa e non vuole fare il leone. In aggiunta, egli evidenzia che il leone fa parte della famiglia dei felini, mentre lui è un lupo e fa parte della famiglia dei canidi, perciò cani e gatti non vanno d'accordo. Tonio Cartonio gli domanda se non lo farebbe nemmeno per salvare un amico e il lupo dichiara di non avere amici. Il folletto bibitiere gli offre un abbonamento per una settimana di Tiramisuper. Lupo Lucio inizialmente scarta questa idea, poi finge di aver sentito un mese. Allora, Tonio accetta la proposta: un mese di Tiramisuper gratis per il lupo.
La criniera[]
Egli fa però notare che non ha la criniera. Tonio afferma che rimedierà subito e da sotto il bancone ne prende una costruita proprio il giorno prima. Poi, egli spiega come ha fatto a costruirla.
Occorrente[]
- 1 Cartoncino marrone chiaro
- Pennarelli marrone scuro e chiaro
- 1 Paio di forbici dalla punta arrotondata
- Carta crespa marrone chiaro e scuro
- 1 Matita
- Fettuccine di carta
La prova generale[]
Fata Gaia sorridendo dice a Lupo Lucio che è un bellissimo leone - visto che indossa la criniera. Lui è contrariato e pensa di essere una vera schifezza. Così, Jolly spiega che gli sarà grato in eterno.
Lupo Lucio ribadisce che un lupo, figlio di lupo e nipote di lupo non può fare il leone. Il folletto aggiusta-guai vestito da domatore esclama che un contratto è un contratto e sbatte la frusta per terra.
In seguito, Tonio comanda al lupo che in cambio di un mese gratis di Tiramisuper dovrà ruggire e saltare nel cerchio in fiamme. Lupo Lucio chiede se sono impazziti e spiega che i lupi hanno paura del fuoco. Tonio Cartonio dà del "fifone" al lupo e rivela che non si tratta di fiamme vere.
È il momento della prova generale e inizieranno con la canzone del circo. Quindi, il folletto domanda a Fata Gaia se è pronta e al buffone se si sia mangiato tutte le mele nel frattempo. Dopo, egli chiede a Lupo Lucio di fare un ruggito di prova: sembra proprio un leone vero!
Jolly, Tonio, la fata e il lupo cantano e ballano la canzone del circo Ambarabà ci-circo-cò.
Tonio Cartonio è soddisfatto e Lupo Lucio ruggisce ancora: ci ha preso gusto a fare il leone. Fata Gaia domanda al folletto se faranno una bella figura alla Reggia di Re Quercia alla sera. Lui le fa presente che non faranno una bella figura, bensì una bellissima figura!
Tonio precisa che nessuno ha mai messo in piedi un circo tanto - e il lupo lo anticipa dicendo scassato. Poi, il folletto continua che si tratta di un circo inventato, incantato, un po' pazzo, ma non manca nulla. Cartonio afferma che vi sono ballerine equilibriste e il lupo le definisce piuttosto robuste. Allora, il folletto bibitiere prosegue dicendo con i giocolieri strabilianti e Lupo Lucio li chiama dilettanti. Poi, Tonio dichiara che vi sono domatori coraggiosi e il lupo li definisce paurosi. Infine, egli si sofferma sul leone feroce e Lupo Lucio gli dà finalmente ragione!
La fortuna[]
Jolly Cembalo ringrazia i suoi amici ed è sicuro che riuscirà a vincere il torneo.
Sono fortunato come una mosca sul budino, come un'ape sul fiore, come una talpa con gli occhiali!
- ― Jolly Cembalo
Lui si ritiene fortunato ad avere degli amici come loro. Però la fata chiarisce che non si tratta di fortuna, si sono impegnati tutti assieme. Perciò recita di nuovo la filastrocca della Buona Sorte. Tonio Cartonio è d'accordo con Fata Gaia.
Non si deve piagnucolare sulla fortuna, ma tirarsi su le maniche e trovare una soluzione. Magari con l'aiuto degli amici.
- ―Tonio Cartonio
Egli conclude che alla sera faranno fare una bella figura, anzi una bellissima figura al loro amico Jolly Cembalo. Il folletto è dispiaciuto che il telespettatore non possa andare alla Reggia ad assistere allo spettacolo. Infine, lui consigli agli amici a casa di allenarsi a fare i giocolieri con le mele, con i mandarini, con ciò che vogliono.
Filastrocca[]
BUONA SORTE
Con il cornetto di corallo
Con il ferro di cavallo
Con la zampa di coniglio
La fortuna me la piglio!
Conta anche il quadrifoglio
Ma più ancora sì lo voglio!
Curiosità[]
- Questo episodio è stato replicato ne La giostra di Re Quercia mercoledì 2 febbraio 2005.
Riferimenti[]